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Apis mellifera e la sua importanza negli agroecosistemi

La vita nel nostro pianeta si basa su un delicato equilibrio, tanto difficile da creare e tanto semplice da distruggere.

Ogni essere vivente ha il suo posto in un ecosistema e questo deve essere rispettato.

"Dalla più piccola formica alla saltellante antilope”, la risonante frase del Re Leone viene in aiuto a spiegare che il cerchio della vita si basa su piccoli e grandi equilibri, e in natura c’è sempre una ragione per esistere.


La maggior parte del cibo che mangiamo proviene da un delicato ciclo biologico, ovviamente le piante sono le protagoniste, ma non sono da sole.

Non tutte le colture se ne avvalgono, ma quasi tutte ne hanno bisogno per portare a termine il loro ciclo: gli impollinatori.


Gran parte di loro appartiene ad un importante Ordine entomologico, ovvero gli Imenotteri. Il nome dell’ordine deriva dalla natura delle loro ali, le quali appaiono membranose e ricche di venature. L’ordine degli Imenotteri rappresenta l’ordine più evoluto degli insetti, si tratta di esapodi eusociali o pseudosociali.

Essi presentano il classico fenomeno del polimorfismo sociale, in particolare in base alla funzione all’interno della società presentano morfologie e comportamenti diversi. La società viene suddivisa in caste e queste sono differenti in base alla loro funzione all’interno della colonia.


All’interno dell’ordine si riscontrano sia insetti utili che dannosi, ma la maggior parte di loro sono insetti utili sia nella lotta biologica che in agricoltura facendo riferimento all’impollinazione delle ortive e fruttiferi.

I bombi ad esempio, sono gli unici appartenenti all’ordine, capace di favorire l’impollinazione del pomodoro, provocando delle microlesioni nel fiore e agevolando il processo di impollinazione senza alcun uso di vibratori e operatori specializzati.


La leader e emblema dell’ordine è sicuramente l’Apis mellifera o Ape europea.

Essa è stata tra i primi Imenotteri ad abitare i nostri ambienti ed è originaria del Vecchio mondo. Negli ultimi 30 anni la sua importanza è stata messa in dubbio dall’uso repentino degli insetticidi ad ampio spettro e solo negli ultimi anni si è capita l’importanza ecologica che essa ha nelle nostre vite e nel mondo.




Sì, perché senza questa adorabile apetta la mela che mangi dopo pranzo, la spremuta d’arancia che bevi la mattina e tutto ciò che è a base di frutti, non potrebbe mai esistere.

Sono infatti gravemente minacciate dagli effetti combinati del cambiamento climatico, dell’agricoltura intensiva, dei pesticidi, della perdita di biodiversità e dall’inquinamento. Oltre il 75% delle colture alimentari mondiali dipendono in una certa misura dall’impollinazione per resa e qualità. L’assenza di api e di altri impollinatori eliminerebbe la produzione di caffè, fragole, mele, mirtilli, mandorle, ciliegie, pomodori e cacao, per citare solo alcune delle colture che si basano sull’impollinazione.


L’Apis mellifera riveste un ruolo di primaria importanza nella conservazione della biodiversità vegetale e quindi degli ecosistemi in genere. Questo ruolo deriva dal fatto che questo apoideo è all’apice di un processo evolutivo, anzi, di coevoluzione, che a partire da oltre 100 milioni di anni fa ha visto una convergenza tra alcune piante, le fanerogame, e un gruppo di insetti che si sono via via specializzati nell’utilizzare per la propria sussistenza quanto queste piante offrono loro restituendo in cambio un infallibile e capillare servizio di impollinazione. Questo processo di coevoluzione ha portato alla comparsa di un piccolo gruppo di specie, il genere Apis, che hanno raggiunto livelli evolutivi diversi. A differenza di gran parte degli altri apoidei, le specie del genere Apis sono tutte sociali e le loro colonie, di dimensioni varie, sono durevoli. Il “segreto” del loro successo risiede nella secrezione della cera, un materiale plastico e impermeabile che le api secernono per costruire i loro favi che quindi sono adatti a conservare il miele anche per anni.


È importante imparare a conoscerle. Conoscerle meglio ci aiuterà a comprenderle, rispettarle e conviverci serenamente. Anzi, quando le avremo studiate un po’ di più capiremo meglio perché è davvero così importante difenderle. L’impollinazione è uno dei processi più importanti della natura che contribuisce alla biodiversità. Aiuta a produrre una grande varietà di piante, molte delle quali sono anche colture alimentari. Circa il 90% delle piante da fiore dipende dall’impollinazione per la riproduzione. E le api contribuiscono anche a sostenere gli ecosistemi forestali perché l’impollinazione aiuta la rigenerazione degli alberi, che a loro volta contribuiscono a conservare la biodiversità delle foreste.




Valentina dalla redazione di t3ADrIs



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