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Il futuro è ad un passo da te

  • t3adris
  • 2 gen 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Il 7 febbraio 2020 inizia la vicenda di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna incarcerato per 22 mesi in Egitto e rilasciato l’8 dicembre 2021. Le accuse che gli vengono rivolte sono di istigazione alla violenza, alle proteste, al terrorismo e gestione di un account social che avrebbe come scopo quello di minare la sicurezza pubblica. A circa due settimane dall’arresto, viene comunicato il primo rinnovo di altri 15 giorni per custodia cautelare. In aula Zaki si difende dicendo di non essere l’autore dei post da cui muove l’accusa. Il giovane studente dice di stare bene, ma chiede di poter avere i suoi libri.


Settimane fa il mondo ha appreso della liberazione di uno studente che ha lottato per i diritti e la libertà e che, la storia ci insegna, ha subito ingiustizie come tanti altri prima di lui. Non sta a noi dire chi ha ragione o torto né è obbligatorio prendere posizione.

Tuttavia, è doveroso riflettere. Pensiamo mai alle possibilità che abbiamo? Studiare, vivere liberi, avere una casa. Pensiamo mai a quando diamo enorme peso alle nostre vicende giornaliere, le quali fanno parte delle ordinarie gioie e difficoltà della vita? Quella richiesta dovrebbe scuoterci. Nulla è scontato. Fuori dalla finestra, il sole sorge e tramonta per tutti ma non avviene sempre allo stesso modo. Le disuguaglianze sono onnipresenti. La storia di Patrick ci mostra ed insegna come chi cerca di creare cambiamento nel mondo venga schiacciato ma noi proviamo ogni giorno a creare cambiamento partendo da noi stessi? Le nostre cattive abitudini, i nostri futili lamenti, la nostra pigrizia, i nostri disvalori. Se è vero che il bene sembra non vincere mai, è anche vero che ciò che si semina, prima o poi germina. Serve costanza e speranza. Abbiamo 24h al giorno per realizzare qualcosa di importante, ed ogni ora è sfruttabile. Agiamo, adesso, è ancora possibile concretizzare. Il futuro è ad un passo da te.

Parafrasi: il caffè simula una duna del deserto, ricordando l’Egitto di Patrick. Dietro essa vi è una luce, l’alba di un nuovo giorno. Il caffè è anche un simbolo, una risorsa fondamentale per l’universitario, esso gli dà energia. L’universitario è un tutt’uno con il caffè e affronta tutt’attorno un mondo di plastica, spesso ostile. L’esempio di Patrick dovrebbe darci sempre carica nell’impegnarci per realizzare i nostri sogni. Tutti noi siamo caffè, uniti da questa grande energia collettiva. Sullo sfondo vi è il tramonto ma non è ancora notte. Essa deve solo dare consiglio e riposo per permetterci di concentrarci piuttosto sul primo piano, il nostro presente. Esso si volge all’alba.


Giuseppe Tomasello dalla redazione di t3ADrIs


Fonti:

 
 
 

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