top of page
  • t3adris

Dove la natura è avversa, si rimedia con l’arte

Nel I secolo a.C. Vitruvio ha così donato a tutti una bellissima lezione riguardo la bellezza e l’innovazione. Una di quelle famose antiche massime che rimarranno immortali. Davvero teniamo e tendiamo alla bellezza giornalmente? Quanto riflettiamo circa la nostra condizione? Lo ricordiamo? Non tutti gli uomini sono nati con una sorte felice, alcuni nascono in “famiglie” disastrate, chi nel Nord chi nel Sud del mondo. Se a volte la nostra esistenza è infelice, è anche vero che ognuno di noi ha un talento. Sta a noi scoprirlo e scegliere come, dove e se usarlo. Si dice anche: “impara l’arte e mettila da parte”. Raggiungiamo l’apice di noi stessi quando facciamo del bene mostrando la nostra essenza.


Platone diceva: “Quando una felice Natura ha la fortuna di aggiungere una buona educazione, l’uomo suol divenire un essere superlativamente mite e divino”. La vita ci permette di applicare nella pratica queste parole. L’Università è un percorso meraviglioso e la cosa più bella ed importante è sì ciò che si impara ma soprattutto il legame che si riesce a creare con coloro che incontriamo durante il nostro cammino. È bene augurare a tutti di incontrare qualcuno che sappia vivere e far vivere la propria esperienza universitaria arricchendola di idee, dinamismi, luce, vitalità e curiosità, collegamenti. Non importa se siano docenti, colleghi o chi altro. Queste persone sono risorse preziose da tenersi strette. Queste persone sono spesso visibili ad occhio nudo, si distinguono dalla massa per la loro brillantezza, lasciano tracce. Riescono dove nessun altro riesce, portano avanti battaglie per cui pochi altri lottano. Rendono possibile ciò che sembra paradossale (“contro l’opinione comune”). Tutto ciò che esiste ha dentro di sé bene o male, e seppur tendente allo stravolgimento, noi possiamo dargli una svolta significativa. Anche da soli.


La nostra influenza ne cambia la traiettoria. È così che l’amore, l’empatia, la presenza, l’istruzione o la giustizia riparativa possono fare miracoli su chi ha perso la speranza o la via in carcere, facendolo ricredere. A fine giornata è bene provare a riflettere su cosa si sta facendo o si ha fatto oggi. E sorridersi. La felicità (o per meglio dire, serenità) può trovarsi anche negli attimi più tenebrosi se solo uno si ricorda di accendere la luce. Non importa se ci sono tornado, grandine e nubi nere. È sempre possibile ritrovare ed essere colore per sé e per gli altri, “spiegare cos’è il colore a chi vede bianco e nero”. Un bel promemoria per tutti.




Giuseppe Tomasello dalla redazione di t3ADrIs

10 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
Post: Blog2_Post
bottom of page