DAD: cosa è cambiato? La voce degli studenti
- t3adris
- 15 feb 2021
- Tempo di lettura: 2 min

Ecco una panoramica sulla didattica a distanza, “padre” dei problemi di apprendimento nell’A.A. 2020/21. La pandemia da Sars-Cov 2 ha messo in ginocchio la già fragile UniCT, partendo dal Di3A.
A mali estremi, estremi rimedi: con la sospensione delle lezioni avvenuta il 03/03/2020, tutti noi abbiamo vissuto l’università come dei prigionieri di guerra, nascosti gli uni dagli altri e dal mostro esterno; tutto ciò sarà stavolta difficile da dimenticare. L’Università dovrebbe rappresentare gli anni più belli della nostra vita, pieni di novità, crescita, sacrifici e soddisfazione. Con più fatica sotto molti punti di vista ma chi dice che in fondo tutto ciò non si sia realizzato?
L’uomo è un animale sociale che vive di relazioni, capace di adattarsi; la DaD è stata una esperienza alternativa con conseguente digitalizzazione forzata, sicuramente necessaria e benefica per tutti. Nonostante l’ignoranza dei propri colleghi e delle prime esperienze per le matricole, il disagio ed il dispiacere per i tesisti e laureandi, la carenza o il malfunzionamento dei dispositivi, i problemi economici, la sofferenza ed il minore apprendimento per via della distanza, ci sono state anche tante belle cose: più privacy e pace per gli asociali e i pigri, più comodità, libertà ed occasioni, nuove modalità di comunicazione e nuovi meme, possibile obbligo di videocamera accesa ma sorrisi sotto i baffi nel vedere quelle facce dopo mesi, suggerimenti via chat privata su Teams, esami più ansiosi ed instabili ma anche più facili, professori più clementi e voti più alti, più difficoltà e sofferenza ma maggiore e costante impegno, studio e guadagno personale; paradossalmente, più riflessione e connessioni.
“Ogni impedimento è giovamento”: Abbiamo perso un anno importantissimo di esperienze teoriche e pratiche ma anche guadagnato tanto. Forse ora si prospetta finalmente davanti a noi l’uscita dal tunnel, la nostra nuova possibilità di riscattarci, ricominciare e dimostrare chi siamo davvero.
“Andrà tutto bene?”: ci sarà da adeguarsi e da tenere alta la guardia, nuove regole da rispettare ma anche crescita. Saremo chiamati alla responsabilità e a poter rigustare ciò che ci è stato tolto. Come sempre, le nostre scelte ed azioni ci daranno risposte. Attraverso le asperità sino alle stelle.
Giuseppe T. della redazione di t3ADrIs
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