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Gli E-Sports: la nuova frontiera dello sport

  • t3adris
  • 17 feb 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Da anni assistiamo a l'irrefrenabile avanzata dell’informatica che sempre di più si sta evolvendo ed innovando in ogni settore.

L’innovazione ha coinvolto anche il mondo dello sport insieme a quello dei videogiochi, questi due ambiti apparentemente distinti si sono uniti e hanno così portato alla nascita un nuovo settore ludico-ricreativo professionistico. Gli E-SPORT.


Una domanda sorge spontanea, cosa significa E-SPORT? In cosa consistono? Chi opera in questo ambiente? Ma soprattutto, quando appaiono per la prima volta nel panorama internazionale?

La definizione più pragmatica di E-Sports è la seguente: competizioni di videogiochi di livello professionistico, e da quando il Comitato Olimpico Internazionale ne ha manifestato interesse questo termine è diventato un trend.


L’origine degli E-SPORT risale al 2001 e fu il continente asiatico il primo a lanciare questo nuovo modo di fare sport, che oggi viene praticato in tutto il mondo.

I videogiochi competitivi sono un segmento di mercato che gli analisti vedono superare il miliardo e mezzo di dollari nel 2020 e i cui protagonisti competono per montepremi di milioni di dollari. I campioni hanno un’età variabile dai 16 ai 25 anni e il loro obiettivo è essere i migliori sulla piazza al proprio videogioco preferito.


Solitamente i più grandi titoli eSports del mondo hanno dei campionati che durano tutto l’anno e culminano in un grande evento finale. Alcuni permettono solamente a cyber-atleti di una certa nazionalità o nati in uno specifico continente di partecipare. Altri sono invece globali ed attirano i migliori giocatori e le migliori squadre del mondo.

Gli eventi vengono tenuti via internet, in genere tramite la piattaforma Twitch, e in palazzetti dello sport stracolmi di gente intenta a guardare e incitare i player (giocatori professionisti).

I livelli di ascolti raggiunti sono impressionanti. Uno dei videogiochi più giocati al mondo è League of Legends. La finale dei “Worlds”, l’equivalente dei mondiali, si è tenuta nel “Bejing National Stadium”(Pechino). All’evento hanno assistito circa 73 milioni di spettatori.


Anche il popolarissimo Call of Duty ha il suo mondiale: la Call of Duty World League, un evento gigantesco a cui hanno preso parte più di 160 squadre. Immancabile, ovviamente, il campionato dedicato allo sport più praticato al mondo: parliamo di FIFA, uno dei più popolari videogame di sempre nel nostro paese, che vanta accordi con le leghe professionistiche reali e una coppa del mondo che coinvolge milioni di giocatori.


L’Italia non può certo vantarsi di essere teatro di eventi di questa portata. Nonostante ciò, anche in Italia troviamo dei campioni nel campo degli E-SPORT: Daniele “IcePrinsipe” Paolucci è stato campione europeo di FIFA nel 2017, Riccardo “Reynor” Romiti è appena arrivato a vincere 10.000$ a soli quindici anni arrivando ottavo al WESG, una sorta di mondiale tenutosi in Cina. Ettore “Ettorito” Giannuzzi se n’è portati a casa invece 100.000$, grazie al suo secondo posto nel più importante torneo di Pro Evolution Soccer.

Ultimo ma non certo meno importante Francesco “Kuxir97” Cinquemani, un palermitano arrivato ad essere addirittura il più forte giocatore del mondo di Rocket League, avendo vinto la massima competizione mondiale in questo titolo.


Anche il calcio, non solo quello italiano, si è accorto del fenomeno eSports. Le prime società ad aver colto l’occasione degli eSports sono state Barcellona e Schalke 04. In Italia, invece, sono state Sampdoria, Empoli e Genoa ad aprire la strada degli eSports.

E con il tempo si sono aggiunte le altre. Questo ha portato alla nascita di veri e propri campionati ufficiali in versione videogame come la eSerieA (campionato ufficiale della massima lega calcistica italiana) e Be Sport (campionato ufficiale della SerieB di calcio).


Giuseppe Sottosanti dalla redazione di T3ADrIs



Fonti


 
 
 

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