IL SUFFRAGIO UNIVERSALE, UNA DELLE CONQUISTE PIU’ IMPORTANTI PER LE DONNE
- t3adris
- 1 feb 2021
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Il 1945 rappresenta una data storica per tutto il popolo italiano ed in particolar modo per il genere femminile.
Questo, infatti, è l’anno in cui anche le donne in Italia, per la prima volta, possono esercitare il diritto di voto senza restrizioni di alcun tipo a partire da quelle di carattere economico e culturale e altre quali: ceto, censo, etnia, grado di istruzione, orientamento sessuale.
Il primo stato al mondo a introdurre il suffragio universale nel 1893 fu la Nuova Zelanda, anche se per brevi periodi antecedenti a questa data il diritto di voto fu esteso alle donne in Svezia e nella Repubblica di Corsica.

Il Regno Unito fu uno dei primi stati europei che attuò riforme atte all’estensione del diritto di voto in maniera universale. Il 1918 fu la data in cui le donne con età superiore ai trent’anni poterono per la prima volta votare, e solo nel 1928 anche le donne con meno di trent’anni che avevano compiuto la maggiore età esercitarono il diritto di voto.
A seguire, molti furono i paesi (europei, sud e nord americani) a introdurre il suffragio universale; tra questi Germania, Canada, Spagna, Brasile, Francia e subito dopo l’Italia. Gli Stati Uniti d’America arrivarono con un leggero ritardo rispetto agli altri paesi: era il 1965.
Durante la Prima Guerra Mondiale, molte donne ebbero la possibilità di far sentire la propria voce: questo è il periodo storico durante il quale organizzarono comizi e manifestazioni. D’altro canto, questo fu il periodo in cui gli uomini furono chiamati al fronte. Ciò permise di far vedere a tutto il mondo quanto esse valevano, cercando di rompere stereotipi e pregiudizi venutisi a creare con la monarchia, facendo sì che questi, con la loro voce, venissero completamente accantonati. Le donne che presero parte a queste manifestazioni vennero denominate “Suffragette”.
Le loro manifestazioni venutesi a creare in tutto il mondo permisero una vera e propria rivoluzione politica, sociale ed economica che giunse al termine con l’istituzione del suffragio universale in molti paesi, compresa l’Italia. Qui le donne ottennero l’emancipazione giuridica nel 1919, ma aspettarono la fine della Seconda Guerra Mondiale per il Suffragio Universale e così dopo 37 anni fu riconosciuto il diritto di voto a uomini e donne con un’età superiore ai 21 anni ottenendo così uguali diritti e doveri.
Il passaggio dal suffragio maschile (1918) al suffragio universale si ebbe, in Italia, il 31 gennaio 1945 quando il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi emanò un decreto con il quale veniva riconosciuto il diritto di voto anche alle donne. Alcune di quest’ultime esercitarono il loro diritto per la prima volta durante le amministrative nel marzo 1946, ma 13 milioni di donne poterono finalmente esprimere il loro voto tra il 2 e il 3 giugno dello stesso anno: queste furono le date del referendum sulla forma istituzionale dello Stato (monarchia o repubblica).
Da allora tutte le cittadine italiane, grazie al sacrificio e alla dedizione delle Suffragette, possono liberamente esprimere il proprio pensiero politico all’interno delle urne elettorali senza alcun tipo di condizionamento personale.
“For the work of a day, for the taxes we pay, for the laws we obey, we want something to say”
Anna e Giuseppe S. della redazione di t3ADrIs
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