L’innovazione sostenibile nella fertilizzazione: il vermicompost
- t3adris
- 7 apr 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Per salvaguardare il futuro e l’agricoltura del futuro sappiamo che la parola chiave è sostenibilità. Per cui, è bene considerare pratiche di concimazione più convenienti, rinnovabili e sostenibili.
Una possibilità del tutto green è rappresentata da fertilizzanti organici. Questi possono essere sottoprodotti, scarti e rifiuti al fine di promuovere lo sviluppo di un'economia circolare e ridurre la dipendenza dai concimi chimici.
Una concimazione del tutto innovativa è stata introdotta attraverso l’introduzione di piccoli amici capaci di decomporre gli scarti organici in un perfetto fertilizzante del tutto naturale e super nutriente per le piante. Si tratta di lombrichi e il processo viene chiamato vermicompostaggio o lombricompostaggio.

La vermicoltura non è altro che l'allevamento di lombrichi su rifiuti organici. Il prodotto è un importante fertilizzante organico, il cosiddetto vermicompost.
I lombrichi sono animali importantissimi per garantire la fertilità del suolo. Scavando gallerie nel terreno lo arano naturalmente e ingerendo i residui organici presenti ne provocano la decomposizione e quindi la trasformazione in composti più semplici.
I lombrichi espellono il prodotto sotto forma di "cast" che per azione enzimatica da parte di diversi microorganismi del suolo diventa humus. L'humus non è altro che un terriccio, che a differenza degli altri concimi chimici e organici è pronto per l'immediato nutrimento della pianta in quanto caratterizzato da un basso rapporto carbonio/azoto che rende l'azoto facilmente bio-disponibile. Inoltre, l'humus possiede una struttura fisica ricca di macro e micropori che garantisce buona aerazione e drenaggio, nonché una elevata capacità di ritenzione idrica del suolo.
Numerosi saggi messi in atto per l’accertamento della qualità del vermicompost in laboratorio su specie ortive hanno dimostrato elevata velocità di germinazione, aumento nella crescita e nella resa anche a bassi livelli di somministrazione. Le applicazioni di vermicompost in esperimenti con diverse varietà di fragole hanno aumentato la crescita e la produzione comprendendo aumenti fino al 37% della massa fogliare, al 40% del numero di fiori e al 35% del peso dei frutti.
Il vermicompostaggio è un sistema che può essere impiegato a livello commerciale, ma anche in aziende agricole e imprese che vogliono smaltire autonomamente i propri rifiuti, nelle città (in Italia sono già diversi i comuni con allevamenti di lombrichi per il trattamento dell'umido da raccolta differenziata), in casa o a scopo didattico nelle scuole.
Le specie di lombrico utilizzate nella produzione di vermicompost sono quelle epigee, ovvero, che limitano le loro attività nei primi 10-15 cm di suolo. Le specie più utilizzate sono due: il "tiger worm" (Eisenia fetida) e il "red worm" (Eisenia andrei). Queste necessitano di temperature ottimali tra i 15 e i 20°C ma possono sopportare temperature fino a 4°C e 30°C.

I mercati potenziali per vermicompost e tè vermicompost nell'agricoltura biologica sono enormi e attualmente la domanda dei coltivatori supera di gran lunga l'attuale offerta. Questi prodotti trovano buona collocazione soprattutto per le colture ortive e i prodotti di lusso legati al mercato delle piante ornamentali in sostituzione alla torba che è, invece, poco eco sostenibile.
La normativa nazionale in materia di fertilizzanti (allegato 2 del decreto legislativo 75/2010) stabilisce che il vermicompost, per poter essere commercializzato, deve essere prodotto solamente a partire da letame bovino, suino, equino e ovino, o loro miscele e deve essere caratterizzato da:
● carbonio organico pari al 20%;
● azoto organico almeno pari all'1,5%;
● rapporto C/N inferiore a 20;
● umidità intorno al 30-50%;
● pH non superiore a 8.
Le aziende che commercializzano vermicompost saranno perciò iscritte al Registro nazionale dei produttori di fertilizzanti specificando la tipologia di letame utilizzato.
Il vermicompostaggio è una pratica fondamentale che permette non solo di ripristinare la fertilità naturale del suolo ma anche di gestire a impatto zero diversi tipi di rifiuti e scarti della filiera agroalimentare con cui ogni giorno la collettività fa i conti con i costi di smaltimento.
La presenza dei lombrichi in un terreno è una caratteristica alla base della fertilità del suolo. Attraverso progetti ed iniziative rivolte alla comunità bisognerebbe evidenziarne l'importanza e ricordare il grande contributo che tutta la microfauna del suolo genera sul nostro ecosistema.
Valentina dalla redazione di t3ADrIs
Fonti:
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/fertilizzanti/2021/01/26/il-vermicompostaggio-che-cos-e-e-come-funziona/69134
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