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Leggere: ritrovare sé stessi

Il 40,6% della popolazione sopra i 6 anni ha letto almeno un libro l’anno (non scolastico né per uso professionale), il 14,3% di quel gruppo legge almeno 12 libri l’anno (la percentuale di italiani che leggono almeno un libro al mese è decisamente più bassa e si aggira sul 6% della popolazione, sulla base del 14,3% di quel 40,6%).



La lettura è parte integrante della nostra vita; in genere, si impara a leggere dai 4-5 anni. Tuttavia, questi dati fanno pensare. Perché si legge così poco? È una questione di epoca, tempo o contesto? Al giorno d’oggi la lettura è un piacere (ed una necessità) accessibile a tutti; che sia per motivi di studio, lavoro o relax, attualmente possiamo recepire libri cartacei e digitali, audiolibri e con accessibilità specifica finalizzata ad aiutare chi ha handicap fisici o percettivi.


Stando ad uno studio dell'Università del Sussex (UK), leggere un libro o un giornale in silenzio per soli sei minuti rallenta la frequenza cardiaca e la tensione muscolare, abbassando i livelli di stress del 68%, superando altre attività, come passeggiare (42%), sorseggiare un tè (54%) o ascoltare musica (61%). Spesso non leggiamo perché si sta sempre sui libri, perché annoia, perché non si ha tempo, perché non ne si comprende il vero valore.



“(Un classico è) un libro (che) non ha mai finito di dire quel che ha da dire.” (Italo Calvino - Perché leggere i classici, 1991): la lettura è evasione dalla realtà (ma anche risposta ad essa), è balsamo per le nostre preoccupazioni e ferite; un libro può cambiarci la vita e trasmetterci qualcosa più volte in diversa maniera, in base alla situazione ed al periodo storico che viviamo. In un presente in cui la tecnologia è (co-?) protagonista, è bene che l’uomo conservi ancora il valore (aggiunto!) di avere e leggere un buon libro cartaceo, gustandolo a pieno. Come il teatro greco era benefica catarsi (purificazione) per il popolo così la cultura ed il progresso ci hanno fatti evolvere; essi si sono diffusi e ci sono stati trasmessi in buona parte con i libri.


Gli studenti non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere” (Plutarco):

Considerati importanti in ogni epoca, i libri non possono trasmettere l’istruzione solo tramite nozioni da imparare e contenute in essi ma bensì agiscono come un supporto e vanno seguiti sempre dal ragionamento individuale.




Giuseppe T. dalla redazione di t3ADrIs



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