Natale e Covid-19
- t3adris
- 28 dic 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Il Natale di quest’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle targato 2020 ha sicuramente visto come protagonista il “grinch”. Il caso corona virus che ci portiamo dietro da marzo non ci ha sicuramente permesso di respirare neanche per Natale, ma soprattutto a risentirne di più sono sicuramente stati i ristoratori.
Il mondo della ristorazione è veramente molto vasto, si parte dal piccolo ristorante, bar, trattoria, wine bar fino ad arrivare a locali di grosso calibro… e sono proprio loro che in questo natale hanno avuto fatturati quasi pari a zero, in Italia ma soprattutto in Sicilia non si vive con solo l’asporto perché il comune meridionale ha bisogno non solo di abbracci come tutti sanno ma, anche di vedere e poter comprare fisicamente le cose che gli interessano. Proprio per questo molti hanno gettato la spugna e hanno deciso di chiudere quelle grandi saracinesche e passare un giorno di festa così importante a casa con i propri cari, per chi fa il ( bartrender, cuoco, cameriere ecc..) non ha mai o quasi mai passato le feste in famiglia mentre quest’anno purtroppo o per fortuna si trova seduto a tavola con i propri bimbi e mogli per consumare un vero pranzo/cena di natale davvero in famiglia! Beh che dire sicuramente non fa piacere a nessuno ma almeno in tutto questo malessere che ci circonda possiamo vedere un piccolo aspetto positivo, come il tasso di natalità che è aumentato.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare una persona molto vicina al mondo della ristorazione Alessandro Ragusa non solo proprietario del WINENOT ma anche padre, ci dice con una certa amarezza "questo possiamo definirlo un NON Natale, ma sono felice di poterlo passare con le persone che più amo e vederli accanto a me in salute e felici sicuramente fa pesare meno la situazione.

Le attività del mondo della ristorazione hanno preso una bella batosta, noi siamo chiusi dal 28/10 e non sappiamo quando riapriremo, viviamo nell’incertezza del domani, ma con la speranza di tornare a coccolare i nostri clienti. Sicuramente in qualità di proprietario ma soprattutto di padre non mi sono sentito di licenziare nessuno dei miei collaboratori perché il successo del WINENOT è anche merito del loro duro lavoro".
Ricordando appunto il borghetto dove è ubicato il locale prima di diventarne proprietario ci disse che "sicuramente ho scelto una zona poco movimentata ma con il giusto impegno e il duro lavoro è diventata un punto di incontro non solo per i giovani la sera ma anche per le famiglie facendo rifiorire un borgo che stava per andare perso".
Ad oggi quel Borghetto Europa è vuoto e con poca gente come quando Alessandro stava per intraprendere il suo percorso però siamo tutti speranzosi e anche i suoi clienti lo sono, infatti lo riempiono di telefonate e messaggi di sostegno e solidarietà che in questo momento storico ci vuole proprio!
Sono molte le incertezze che ci circondano ma tanta è la speranza che quando sarà il momento di poter stare tutti vicini lo faremo con il cuore veramente!
Anna della redazione di t3ADrIs
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