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Sculture vegetali: l'affascinante mondo del Bonsai

  • t3adris
  • 18 feb 2021
  • Tempo di lettura: 3 min



Come molti sanno, i bonsai sono alberi in miniatura e abbelliscono le nostre case da tempo ormai, ma cosa si nasconde dietro questo affascinante mondo?

Vediamo di scoprire insieme tutte le curiosità che ruotano attorno a queste particolari sculture verdi!


Il termine Bonsai viene dal giapponese e significa “piantato in un vaso poco profondo”. Si tratta di una vera forma d’arte, ovvero quella di miniaturizzare le piante, nata circa 2000 anni fa nell’immenso impero cinese e ripresa dal buddismo zen in Giappone.

Mediante quest’arte, i cinesi volevano riprodurre e imitare la natura in piccole sculture. I Giapponesi 700 anni fa, nel periodo Kamakura, copiarono tale arte rendendola distinta dall’originale, concentrandosi unicamente sugli alberi.

L’arte del bonsai è dinamica, nel tempo ha subito le influenze di diverse culture e ha assunto tante espressioni diverse. Recentemente il bonsai ha fatto irruzione oltre i suoi confini asiatici, per arrivare anche in Occidente e in Italia.


A differenza di ciò che si è soliti pensare, il bonsai non nasce geneticamente così piccolo, ma per poter creare questi capolavori vengono impiegate delle particolari tecniche atte a contenere la crescita della pianta. In questo modo, qualsiasi vegetale può essere fatto crescere come un bonsai. Si tratta di un vero e proprio processo di “creazione”. Le piante, inoltre, al contrario di quanto si crede, non soffrono perché vengono allevate in modo tale da agevolare la crescita di apparati radicali ridotti.


L'interazione del tempo su di un albero, tra il legno vivo e quello morto e gli agenti atmosferici, è un'opera pressoché impossibile da imitare, ma è proprio questa la sfida che si prefigge il maestro di bonsai. Per raggiungere questo risultato si può utilizzare la tecnica della legna secca. Si tratta di una lavorazione molto complicata e delicata che necessita esperienza, abilità manuale e strumenti giusti. Occorre infatti la capacità di saper creare un effetto naturale per realizzare un disegno intensamente evocativo, accentuando il fascino vitale dell'albero, ed inoltre è necessario avere una buona conoscenza della fisiologia della pianta; per rispettarla e perché non soffra, dovrà avere caratteristiche adatte, come il possedere un legno duro e resistente alla marcescenza.


Proprio per questa particolare lavorazione viene in aiuto una soluzione acquosa inorganica di zolfo e calce, il cui uso sulle piante si perde nel tempo per la sua semplicità e duttilità, conosciuta anche come Liquido Jin e Shari, proprio per il suo legame antico con l'arte dei Bonsai.



Non è una cosa semplice far crescere un bonsai: occorre avere pazienza, dedizione e tanta volontà. Questa antica arte orientale oggi viene perfino utilizzata come terapia. Lo dimostra uno studio di una psicologa che lo ha sperimentato in prima persona. La coltivazione del bonsai può diventare una hobby-terapia, ovvero una terapia del benessere a tutti gli effetti. A dimostrare la sua efficacia è uno studio condotto dalla Research Gate secondo la quale, l’arte del bonsai aiuterebbe a livello psicologico a liberarsi da stati d’ansia e a rinforzare lo spirito di volontà. Come evidenzia lo studio della psicologa Caroll Hermann, lei stessa affetta da artrite reumatoide, il praticare l’arte del bonsai è da intendersi come terapia reinterpretata in vaso, arte che il praticante stesso può muovere attorno a lui.


Come per gli uomini, "Ci sono alberi che preferirebbero la calma, ma viene il vento e li scuote e non possono evitarlo" (Mao Tse Tung); così l'azione della natura è estremamente varia e crea opere uniche, dove la materia viva si fonde e confonde con la materia morta, da sempre inerme o che era stata una volta viva.



Valentina dalla redazione di t3ADrIs


Fonti:

 
 
 

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