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SPORT E COVID: battaglia da combattere!


Senza dubbio la pandemia che ha caratterizzato 2020 ha avuto un certo effetto sugli amanti dello sport, e non solo, che si sono visti amputati, sospesi e rinviati innumerevoli eventi sportivi anche di interesse mondiale, vedi le Olimpiadi di Tokyo 2020, vedi le problematiche riscontrate nei vari campionati di calcio, di Formula 1, MotoGP, etc .


A proposito di calcio l’effetto che si è manifestato in primis, senza dubbio, consiste nella sospensione dei campionati sul campo per un periodo lunghissimo (da metà marzo circa fino alla prima metà di maggio), addirittura mai registrato nella storia del calcio moderno.


Proprio nel periodo di maggio si inizia a discutere di una riapertura dei campionati, proposta avanzata dalle maggiori società calcistiche. La prima indicazione in tal senso, piuttosto chiara, è arrivata dalla Bundesliga, intenzionata a ripartire con le gare a porte chiuse il 9 maggio. Una scelta obbligata, finché nuovi protocolli sanitari permetteranno al pubblico di tornare ad essere parte attiva dello spettacolo. Ma una scelta che determinerà anche un calcio diverso da quello a cui sono stati abituati, fino ad oggi, i tifosi. "Non sarà lo stesso. Tutto ciò influenza le menti dei ragazzi, che sono persone, non macchine", le parole di Rafael Ramos, presidente dell'associazione spagnola dei medici delle squadre di calcio.


Oltre alle problematiche dovute allo svago e quindi alla socialità tipica di una domenica allo stadio, al palazzetto o in autodromo, importantissimo e l’aspetto economico e la ricaduta che le società calcistiche, professionali e non, come anche gli altri settori dello sport hanno subito a causa della pandemia.

Ciò è stato altamente risentito in particolar modo dalle grandi società di calcio, che hanno visto andare in fumo milioni di euro a causa delle perdite per le mancate vendite dei biglietti allo stadio, soprattutto per quelle squadre con stadi o impianti sportivi di proprietà come la Juventus in Italia.


Nel primo semestre del 2020 si registra una ricaduta notevole per le big italiane, infatti tutti i grandi club sono in rosso. I conti peggiori sono del Milan (-146 milioni). Seguono a distanza Inter (-48,4 milioni) e Juventus (-39,9 milioni). In rosso anche le romane, -24,3 milioni l’As Roma e -13,16 milioni la Ss Lazio. Per non contare le perdite in borsa delle stesse società. Questo sta portando infatti moltissimi amministratori e presidenti a cercare nuove fonti per tamponare a questo spiacevole imprevisto, mediante sponsorizzazioni e incremento delle vendite di prodotti societari (maglie, completi, ecc…) grazie all’e-commerce.


Dalle stesse problematiche economiche e “distanziali” sono, ahimè, investite le piccole società dilettantistiche che svolgono un ruolo importantissimo nell’ambito sociale, culturale e ricreativo. Queste società, come i Briganti rugby del quartiere Librino, permettono di allontanare da un destino, in alcuni casi malavitoso, moltissimi ragazzi che in questo modo, grazie allo sport, riescono ad integrarsi e a vivere degnamente nella società.


A questo punto, molti di voi sportivi e non, vi starete chiedendo se e come riapriranno i centri sportivi e come hanno vissuto il periodo di emergenza Covid-19.

Per rispondere alle nostre domande abbiamo intervistato il Presidente del CUS Catania Luigi Mazzone ma per saperne di più restate con noi: mercoledì (06-21-2021) uscirà l'intervista!


Giuseppe dalla redazione di t3ADrIs


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